lunedì 29 agosto 2011

Violenza e videogiochi

Tema da sempre dibattuto e discusso su più fronti, la presenza di violenza anche in doti massicce è da sempre un tema che accompagna il mondo video ludico, suscitando timore e perplessità.
Telegiornali e quotidiani se ne sono spesso occupati, purtroppo quasi mai con la dovuta competenza e di solito si finisce con la solita caccia alle streghe. Per discutere di questo fattore, è necessario valutare bene caso per caso e trarre le dovute conclusioni. Se da una parte è sotto gli occhi di tutti che il fattore violenza non è un elemento marginale in molti titoli, occorre fare una serie di distinzioni.
Il format di cui parliamo è basato sull'interazione, che a sua volte richiede un certo livello di attività per non risultare noiosa o semplicemente inutile. Giocoforza, il miglior mezzo per applicare la regola è generare conflitti, obiettivi da raggiungere passando attraverso delle difficoltà.
Tralasciando generi 'innocui' quali puzzle-game e titoli sportivi, i 'giochi' hanno bisogno di dare uno scopo ben definito al giocatore; ho volutamente virgolettato la parola giochi per la semplice ragione che il concetto che vado esprimendo non si limita all'ambiente videogames, ma è comune in senso esteso. Un bambino che gioca con i propri giocattoli, per dare vita a fantasie un minimo elaborate, immaginerà quasi sempre i propri eroi combattere i loro malvagi nemici; il tema dello scontro è presente anche con i propri amichetti, imitando le gesta dei soldati in azione o rocamboleschi duelli alla spada (improvvisati con manici di scopa). Semanticamente, la violenza è presente nella natura umana sin dai suoi primi anni di vita; uno scontro, per quanto dettato da giuste cause e privo di elementi scabrosi quali sangue o orribili ferite, è sempre accomunabile ad una forma di violenza. Volendo essere un pò pignoli, si può dire che anche nei cartoni animati di Tom e Jerry ci sia un elevatissimo livello di violenza.
Sapendo ciò, come si può sapere quale livello di violenza è pericoloso e deviante e quando invece si può considerare umoristico e giocoso? Si tratta solo di un fattore visivo? Basta togliere il sangue da una scena di guerra per renderla meno cruenta?
L'ambiguità del tema è tanto acuto che nessuno ha mai raggiunto un punto di arrivo. Che si parli di videogiochi, come anche di film o fumetti, siamo di fronte ad una forma di espressione che può dar realsimo, ma anche essere fine a se stessa, inutile e distruttiva.

La libertà di espressione è il fondamento della creatività; bloccarla o limitarla significa farle perdere di significato.
A mio modo di vedere, talvolta una scena va rappresentata nella sua interezza, anche se è necessario mostrare immagini poco gradevoli. Rappresentare una battaglia realmente avvenuta, se edulcorata eccessivamente, potrebbe quasi rappresentare un offesa alla memoria di chi vi ha combattuto, sacrificando la propria vita.
Il problema nasce come sempre quando si scade negli eccessi. Trasformare una scena drammatica in un qualcosa di grottesco, spettacolarizzando la morte rappresenta un mezzo di marketing molto forte

Ciò che è macabro e sanguinoso è quello che molti cercano in un gioco (come in un film), per assecondare cosa non è ben chiaro: potrebbe essere quel bisogno di sentirsi un pò più grandi e quindi superiori alle vulnerabilità umani, come potrebbe anche essere una punta di sadismo.

Deviando l'attenzione al cinema, un esempio di ciò sono i film della serie SAW, dove la trama fa da sfondo ad una lunga serie di mutilazioni e sofferenze inferte sempre ben riprese e offerte all'ingordigia dello spettatore; oltre a questo c'è davvero ben poco.

Al contrario, un film come Salvate il soldato Ryan, ricco di scene 'forti' e impressionanti non rende la visione di tanta violenza un semplice spettacolo, ma enfatizza il dramma e l'angoscia provata dai soldati vittime dell'intensità di una battaglia. Tolta la presenza visiva di certe scene, sarebbe stato solo l'ennesimo filmato con soldati eroici che combattono i perfidi soldati nemici, stravolgendone completamente il senso.

Tutto questo avviene anche nei videogiochi. In alcuni titoli, contenuto forti contribuiscono a creare atmosfera, immedesimazione e quindi a dare al giocatore un'idea di cosa si potrebbe provare ad affrontare certe situazioni. In altri titoli al giocatore vengono forniti i mezzi per essere un carnefice estremo, libero di compiere ogni genere di nefandezza (un esempio di questo sono i titoli della serie GTA).

Ci sarebbe molto altro da dire, ma i pochi concetti appena espressi contribuiscono a spiegare il perché di tanta confusione. L'unica difesa che si ha è capire cosa ci offre un qualsiasi media e decidere se è quello che fa al caso nostro, avendo cura di porre maggior attenzione quando si tratta di bambini ed adolescenti.

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