sabato 27 agosto 2011

La decisione di Steve Jobs

Non è senza una punta di malinconia che mi trovo a dover scrivere questo articolo quasi in concomitanza con la nascita di questo blog, ma data la stretta correlazione tematica, ho ritenuto doveroso spendere due parole su quanto sta accadendo. La notizia delle sue dimissioni da CEO ha suscitato molto clamore e molto si è detto e discusso su Internet. Molto di questo clamore si fonda su quanto cambierà nel mondo Apple e dell'informatica in genrerale. C'è chi è ottimista per il fatto che Jobs non ha abbandonato la sua compagnia, ha solo effettuato un cambio di ruolo, altri minimizzano addirittura l'impatto che ha avuto negli ultimi successi prodotti dalla Apple ed altri ancora hanno visto chissà quale magica manovra finanziaria per giocare con le azioni della società.
Personalmente, quando ho appreso la notizia, mi sono più preoccupato dello stato di salute di un uomo che, nei suoi limiti, ha saputo fare la differenza, per se stesso e per molti altri. Cosa rende un uomo un grande uomo? Molti fattori, sicuramente. Credere in se è sicuramente il principio di tutto, dato che da ciò ne consegue il credere nelle proprie idee. Senza un tale elemento non c'è accesso alla fase successiva, che comprende correre dei rischi. Rinunciare a molto, investire grosse somme di denaro e spendere gran parte della propria vita, con costanza e dedizione, per vedere i propri progetti, sogni ed iniziative prendere vita rappresentano un banco di gioco al quale solo i più audaci possono partecipare; la vittoria non è mai assicurata e la competenza e la preparazione da soli non bastano. Forse ad aiutare talvolta è un piccolo di incoscienza, la capacità di non ascoltare quella vocina preoccupata che mette in guardia quando i rischio è quello di fare il passo più lungo della gamba. Sia come sia, se ad oggi Steve Jobs è la persona che conosciamo è perché, quando è stato il momento, ha scelto di seguire la sua strada. Ma la vita, purtroppo, ha la brutta tendenza a mettere dei paletti per tutti, si arriva al punto in cui bisogna fermarsi e magari dedicarsi a se stessi ed alle persone care. Se per Steve Jobs è arrivato questo momento, bisogna accettarlo come un passo importante per la storia di una grande compagnia e di un grande uomo. Ogni volta che viene tracciato un segno importante, tanto da influenzare la storia stessa, va preso come un punto di riferimento, qualcosa a cui guardare con il dovuto rispetto e dal quale trarre ogni insegnamento per alimentare un nuovo inizio.
Le condizioni fisiche dell'ex-ceo di apple non sono chiare, su internet circolano foto in cui compare visibilmente molto provato (per rispetto ho deciso di non inserirle in questo post); l'ultima cosa che ci si può chiedere è quale sarà il destino delle I-Device e dei futuri Mac: per quanto siano sempre più parte integrante della quotidianità di molte persone, non possono essere confrontate con la vita di un uomo. Sia come sia, altri porteranno avanti lo sviluppo e la ricerca (con risultati che solo il tempo saprà mostrare); a Jobs non si può far altro che mandare un sincero  augurio di serenità e di rinnovata felicità a stretto contatto col proprio nucleo familiare.

Nessun commento:

Posta un commento