lunedì 12 settembre 2011

Essere videogiocatori è motivo di imbarazzo?

In una società basata molto sull'apparire e sulle tendenze, è difficile vivere in piena autonomia e serenità le proprie passioni ed i propri hobby. Al di la di quanta importanza viene data all'opinione altrui, inevitabilmente a qualsiasi attività una persona decidesse di dedicarsi, questa verrà sempre e comunque passata al setaccio del giudizio altrui. Giudizio che, beninteso, il più delle volte è una reiterazione del parere comune, non scelto o selezionato. In quest'ottica, è naturale chiedersi come vivere la propria passione per i videogiochi. Rispetto al passato, il nostro hobby ha subito una serie di mutamenti di immagine, raggiungendo uno status sociale molto più accettabile. I videogiochi di oggi sono riconosciuti come una forma di espressione non dissimile dalla cinematografia (che fra l'altro spesso attinge a piene mani da questo mondo) e hanno raggiunto praticamente ogni fascia di età, offrendo prodotti costruttivi ed utili, capaci di mantenere il nostro cervello in allenamento o di far fare ginnastica anche al tipo più pantofolaio. Eppure non è così semplice. Inevitabilmente, i veri appassionati tendono a minimizzare col prossimo, celando più possibile la reale entità della propria passione. Il motivo è quello spiegato ad inizio articolo. Se il giudizio comune ha accettato, col tempo, questo tipo di format, lo ha fatto solo in misura superficiale ed in un certo senso commerciale.Chi va più in profondità si trova a scontrarsi con stereotipi e maldicenze varie. Ecco che ci si ritrova ad essere 'sfigati' o persone con problemi sociali. La tv è il primo mezzo a condannare il videogiocatore, accostandolo di solito ad una serie di 'cattive abitudini' che costruiscono il personaggio. Ricordo varie scene di film o telefilm, dove la scena comune è il videogiocatore grassottello con l'occhio spento sul divano, zeppo di patatine ovunque e musica heavy metal in sottofondo; di solito il tipo in questione preme forsennatamente e a casaccio i tasti del joypad, anche se magari sul video il gioco è pausa...Si sa, quel che dice la tv è legge, per cui se rientri nella categoria, devi per forza avere qualcosa che non va. Poco importa se le stesse persone che condannano e giudicano passano ore e ore davanti a show televisivi di dubbia qualità (mi verrebbe da dire Amici o Uomini e Donne, ma sarebbe un esempio troppo facile). Come rispondere alla domanda iniziale? Beh, essere casual gamer non crea problemi o imbarazzo a nessuno, visto che ormai lo sono praticamente tutti (anche chi gioca al solitario sul pc); a chi fa sul serio mi sento di dare solo un consgilio: condividete la vostra passione con altri appassionati! Frequentate blog e siti a tema (non dimenticandovi di questo ;)) ma sopratutto, quando possibile, incontratevi di persona, in modo da rendere l'esperienza condivisa utile e divertente :)

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