domenica 3 febbraio 2013

De-Evoluzione del Videogioco

Cosa rende una passione realmente degna di essere vissuta? Qual'è la reale linea di demarcazione che separa un semplice passatempo da un'attività dove è considerato 'lecito' investire buona parte del nostro tempo?

Nell'ambito videoludico queste domande hanno da sempre più impatto rispetto ad altre attività, come può essere il dedicarsi al tifo rispetto alla squadra del cuore o dedicarsi alla lettura di un buon libro.
Senza dimenticare che si tratta pur sempre di intrattenimento, per gli appassionati di videogiochi, la differenza la fa lo spessore e la profondità stessa che ci possono offrire.
Questo tipo do format è poliedrico e ha veramente molto da offrire.

Molti titoli ci hanno offerto trame ricche ed elaborate come solo un buon romanzo o il miglior cult-movie sono in grado di rappresentare. A rendere più interessante il quadro, abbiamo un coinvolgimento attivo dell'utente, che si ritrova a dover gestire molte situazioni differenti.
A seconda del genere, ci si può trovare a partecipare ad elaborate e realistiche gare automobilistiche, spingendoci a capire le dinamiche fisiche affrontate in pista come nessuna gara seguita alla tv potrà mai fare; ci si trova ad affrontare giochi di strategia che, di fatto, possono considerarsi l'evoluzione del gioco degli scacchi. Le possibilità sono infinite e le qualità delle simulazioni possono essere davvero notevoli. Lo stimolo intellettivo non è affatto trascurabile e anche il valore didattico che si riceve è un valore aggiunto che rende l'esperienza anche utile e costruttiva.

Qualcosa, però, negli ultimi tempi, sta prendendo una piega del tutto diversa. A seguito della diffusione capillare di quelli che possono essere definiti mini-games, molte di queste proprietà positive stanno venendo annullate.
Con l'avvento dei dispositivi Mobile, come gli iPhone con iOS e quelli appartenenti al mondo Android, stiamo assistendo alla tendenza di rendere il videogioco come il più semplice e banale scacciapensieri
I precedenti meccanismi, complessi ed elaborati, lasciano ora lo spazio a strutture minimali e ripetitive, accomunate dal solo obbiettivo di accumulare fondi nel tempo. A proposito del tempo, questi titoli non hanno una fine e vengono pertanto definiti Endless Games; tanto più si gioca, tanto più si accumula. Non di rado, per accelerare i tempi, è necessario investire soldi reali, annullando qualsiasi genere di sfida (anche se di sfida non si può parlare, praticamente non si può perdere).

Siamo ben lontani dagli strategici impegnativi come il buon vecchio X-Com, o dai manageriali come i vecchi SimCity.
Stessa sorte sta toccando agli FPS (First Person Shooter). Se negli anni passati si ricercava il realismo e si offriva libertà d'azioni al giocatore, oggi si segue un percorso lineare ed obbligato. Basti pensare al primo Ghost Recon ed ai suoi seguito, andati via via semplificandosi lasciando intravedere ben poco di quelle che erano le ottime premesse iniziali.

E voi cosa ne pensate? Avvertite anche voi tutto questo come un processo degenerativo o pensate sia la  strada giusta?

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